Piatti tipici salentini
Il salento non è solo mare …Crocevia di mille culture specialmente nel periodo estivo, non offre soltanto spiagge e grotte ma anche concerti, sagre, feste patronali, mille motivi per cui girarla in lungo in largo, e tra questi non può mancare la cucina tipica.
Il Salento ti conquisterà con i suoi piatti prelibati e genuini, alcuni tipici della tradizione contadina. Vi proponiamo 10 PIATTI TIPICI DA NON PERDERE e da assaggiare assolutamente.
1.Il Pasticciotto: cominciamo dalla colazione e più precisamente dal Signor Pasticciotto! Nato nel 1745 da un esperimento di pasticceria a Galatina (pasticceria Ascalone), è un gioiellino di pasta frolla cotta al forno e riempito di gustosissima crema pasticceria. Oggi è prodotto anche nella variante del fruttone (ricoperto di cioccolato e ripieno di mandorle), in quella Obama (il pasticciotto al cacao) oppure è ripieno al pistacchio o, ancora, con la marmellata.Consigliamo di mangiare il pasticciotto con un bel caffè in ghiaccio al quale si può aggiungere latte di mandorla .
2.Il Rustico Leccese
Un altro gustoso prodotto da forno del Salento è il rustico leccese.Non è altro che un disco di pasta sfoglia farcito con pomodoro, mozzarella e besciamella
3 .La Frisa
Tra le specialità salentine c’è anche la frisa (o frisedda in dialetto), un piatto semplice legato alla tradizione popolare.Questa tipologia di pane a forma di ciambella viene preparato con farina di grano duro o orzo e durante la cottura viene tagliato a metà prima di essere biscottato.Il risultato è una sorta di pane già secco che serviva, un tempo, per poter durare molto a lungo.La frisa, poi, viene ammorbidita con un po’ d’acqua e condita con olio, pomodori e sale.Si tratta di un piatto semplicissimo, ma davvero saporito e fresco ed è perfetto per l’estate!
4. Le pittule
Sono uno dei piatti tipici salentini natalizi. Si preparano, infatti, solitamente il giorno dell’Immacolata, alla vigilia di Natale ed anche a San Martino.In estrema sintesi, sono piccole sfere di pasta lievitata morbida, fritte in olio bollente e fatte con pochi ingredienti, ovviamente a mano.Nei ristoranti e trattorie tipiche del Salento vengono proposte come aperitivo e possono essere di vari gusti: alla pizzaiola, con olive, con il cavolfiore o broccoli, etc. . Inoltre, si accompagnano sovente ai fiori di zucca fritti, un’altra specialità ereditata dalla cucina tradizionale locale.
5. Scapece gallipolina
Se vi trovate sul versante ionico, oltre ai gamberi rossi di Gallipoli, dovreste assaggiare la scapece gallipolina. La storia di questo piatto ha radici antiche che risalgono agli assedi dei saraceni, per i quali era necessario rifornirsi di cibo che potesse conservarsi bene. I pescetti piccoli, sempre reperibili e numerosi, sono fritti e fatti marinare tra mollica di pane imbevuta di aceto e zafferano dentro le tipiche tinozze di legno chiamate calette.
6. Ciceri e tria
Non una semplice pasta e ceci, ma una versione tipicamente salentina. Un piatto molto semplice ma ricco di sapore. I ciceri sono i ceci, che vengono cucinati in pentola con un filo d'olio, peperoncino e rosmarino. La pasta, invece, è 'tria', cioè pasta fritta. Parte di questa, infatti, non viene cucinata in pentola, ma buttata in padella con olio. L'unione di questa con tutto il resto dà un tocco croccantino e particolare a tutto il piatto.
7. Turcinieddhi o gnommareddhri
I turcinieddhi sono un piatto leccese molto amato, rappresentato da involtini di frattaglie di capretto o agnello. Sono comunque cucinati in molte regioni della penisola, e a seconda del nome prendono nomi diversi. In Salento, il piatto tipico che li rappresenta è Mbrotu te gnommareddhri te castratu, tipico della tradizione agro-silvo-pastorale, in cui i turcinieddhi erano cotti in una minestra di carote, cipolle, sedano e successivamente anche di patate. Ma è facile assaggiarli cotti sulla brace ardente derivante da rami di ulivo appoggiati su foglie di alloro.
8. Fave nette
Si tratta di una purea di fave, cotte in acqua dopo averle messe a bagno, sulla quale adagiare cicorie selvatiche coltivate in zona da sempre. Le cicorie vanno lessate e poi cotte con olio, aglio e cipolla e prima di servire è consigliabile condire con olio d’oliva. Accompagnare il tutto con crostini di pane al forno vuol dire garantirsi un antipasto delicato e dal sapore intenso allo stesso tempo.
9. Pezzetti di cavallo al sugo
In Salento, la carne di cavallo è una sorta di istituzione gastronomica e prepararla al sugo è un’abitudine immancabile in tutte le cucine della zona. I pezzetti sono prima cotti in terracotta con aglio, sedano, cipolla, salsa di pomodoro e alloro e poi gustato con un bel calice di rosso, magari Negroamaro.
10. Per chiudere in bellezza il menù salentino, i dolci tipici da mangiare in Salento almeno una volta nella vita sono tre: la cotognata, mangiata sotto forma di caramella proprio perché è fatta con la marmellata dalla consistenza molto solida, i mustazzoli cioè dei biscotti d’origine araba, qui importati nel corso delle dominazioni, fatti con miele, frutta secca, chiodi di garofano e cannella. Alla fine della preparazione sono cosparsi di glassa al cioccolato, una prelibatezza; infine c’è la cupeta, fatta con mandorle, miele e zucchero, tipica delle feste patronali
COTOGNATA MUSTACCIOLI CUPETA